CIVITANOVA MARCHE – Nella stagione, probabilmente, più difficile della storia, la Lube si trova ad affrontare il mese, probabilmente, più difficile della sua storia. Esagerazione? Forse. Ma è difficile se non impossibile ricordare, in lustri e lustri che hanno visto la squadra biancorossa protagonista in Italia ed in Europa, quattro settimane trascorse all’insegna delle sconfitte senza vincere nemmeno un incontro.
Prima il doppio passo falso con Perugia in campionato e Champions, poi la battuta d’arresto – ininfluente ad onor del vero ai fini della graduatoria e giocata con molti titolari a riposo – patita in Calabria contro Vibo nella gara che ha concluso la regular season, quindi la debacle all’Eurosuole Forum contro il Kedzierzyn Kozle di coach Nikola Grbic che mette Civitanova spalle al muro. Obbligandola, tra sette giorni, a conquistare quattro parziali nel return-match in Polonia, dove servirà battere i padroni di casa 3-0 o 3-1 e contestualmente imporsi nel golden set di spareggio per guadagnare la semifinale della massima competizione europea.
Lo Zaksa, che in riva all’Adriatico ha ottenuto la sua prima vittoria negli scontri diretti con la Lube dopo una serie di cinque k.o., ha dimostrato come la leadership nella PlusLiga (con appena due sconfitte in ventiquattro gare disputate) e il primo posto centrato nella Pool A non siano frutto del caso. Lo si è visto già nel primo set, con una partenza sprint (6-1) – rimediata dai marchigiani con i servizi di Juantorena – e la successiva rimonta dal 12-15, dettata dall’incredibile applicazione difensiva (il libero Zatorski in primis ha confermato di essere tra i migliori del Mondo nel ruolo) unita all’efficacia in contrattacco che ha portato la vittoria nella frazione inaugurale al fotofinish (25-23). Ma è apparso ancor più evidente nella seconda metà di gara, dopo un secondo set flash (25-14) rabbiosamente conquistato da Civitanova a suon di aces (quattro) e di attacchi (75% di efficacia offensiva). Nel terzo sono stati i muri dei polacchi (ben 7, tre di Semeniuk meritatamente votato MvP dell’incontro) a condannare i biancorossi (25-21) restati agganciati fino a quota 19 dopo la partenza ad handicap, mentre nell’ultimo parziale a fare la differenza è stato il servizio: prima quello del solito Semeniuk (due punti consecutivi per il 17-19), poi quello di Sliwa – altro protagonista della sfida – che con il sesto punto personale nella frazione, dei 17 complessivamente realizzati – ha concluso la sfida (25-21).
In casa Lube c’è appena una settimana per resettare tutto. Per ovviare alle sofferenze di Juantorena (apparso dolorante alla schiena già a metà del primo set), alle amnesie di un Leal bersagliato dai servizi dello Zaksa ma apparso pericolosamente abulico e svogliato (e sostituito nel terzo da uno Yant pimpante) ed a quell’atteggiamento di insofferenza già visto contro formazioni tenaci e brave nel lavoro ‘sporco’ (come Ravenna e Vibo) fatto di recuperi prodigiosi in seconda linea correlate ad un muro disciplinato ed alla capacità di levigare palloni in attacco senza spaccarli, sfruttando tocchi morbidi e giocando di sponda con le mani avversarie per andare a segno.
Si ripartirà da un Rychlicki comunque presente (ha chiuso con 17 punti ed il 52% in attacco) e dalla grinta di un Simon che ha sistematicamente provato sia materialmente (14 punti con 5 aces) che…vocalmente a dare la carica a suoi, senza riuscire nell’intento.
E si ripartirà anche da un nuovo allenatore, visto che la società nelle ore immediatamente successive alla debacle con il Kedzierzyn Kozle ha sollevato Fefé De Giorgi ed il suo secondo Nicola Giolito dai rispettivi incarichi. Una decisione forte, inusuale nell’ambiente biancorosso (è il secondo esonero della storia della Lube, dopo il divorzio da Medei nel dicembre 2018) un autentico scossone volto – nelle intenzioni della dirigenza – a innescare una brusca inversione a “U” nel rendimento e nei risultati di questo ultimo, decisivo scorcio di anno agonistico.
Pochi saranno i giorni per capire se sarà sufficiente. Pochi saranno i giorni per rimediare ad una debacle che rischia di estromettere la Lube dall’Europa che conta, e che potrebbe inaugurare gli ultimi due mesi di stagione con una prematura esclusione da una competizione evidenziata in grassetto nella lista degli obiettivi di inizio anno.