TRENTO – La Lube è tornata. Quella capace di battere chiunque, dovunque, e di replicare ad una sconfitta con una vittoria convincente a stretto giro di posta. Di reagire di fronte alle difficoltà con la qualità dei singoli mixata con la spietatezza di un gruppo che negli ultimi due anni è sempre, o quasi, arrivato puntuale agli appuntamenti che contano. Serviva questa Lube, d’altronde, per vincere a Trento dopo lo scivolone di gara 1 all’Eurosuole Forum nella serie di semifinale e dissipare i dubbi emersi dopo il passo falso di domenica, per mandare al tappeto un’Itas fresca finalista di Champions League con in canna il colpo buono per andare 2-0 e mettere un’ipoteca nella qualificazione alla finale.
La frazione di apertura è un condensato di emozioni e di equilibrio, in cui sono i pochi errori (appena due quelli commessi in attacco) e la clamorosa efficacia dai nove metri delle squadre a farla da padrona. Sono per lo più i turni di battuta di Abdel Aziz (tre gli aces) e Simon a rendere il set una sorta di tira e molla tra le due squadre, con vantaggi – escluso il 3-0 di apertura – che non superano mai i due punti. Anche perché il contrattacco Itas fatica a carburare (17% su rigiocata) complice il muro di Civitanova che va a segno ben sei volte nel parziale. La chiusura è ancora all’insegna della battuta: quella di Kooy – entrato per Michieletto – illude i padroni di casa (23-22), quella di Leal si rivela micidiale. Il cubano naturalizzato brasiliano firma la parità a quota 23, piazza una saetta per l’aces del 23-24 e sul set-point inganna Rossini con un cut shot in salto che innesca la free-ball convertita nel 23-25 da un primo tempo di un puntualissimo Anzani.
Il secondo segmento di gara non si discosta dal precedente. E’ sempre l’incertezza a governare, con il primo break di Trento (10-8) e la pronta risposta della Lube affidata ai servizi di un Juantorena centellinato in attacco da De Cecco. Poi dai nove metri si presenta Simon, e le quattro lavatrici consecutive lanciate sulla metà campo trentina valgono il 12-18, che frantuma il set, che obbliga un impotente Lorenzetti a chiedere tempo ed a rilanciare Michieletto – dopo avergli ad inizio set preferito Kooy – e che, in una partita normale, renderebbe rendere il finale di frazione una semplice formalità. Ma l’Itas ha Abdel Aziz, che in battuta rispedisce al mittente nella metà campo marchigiana gli stessi elettrodomestici permettendo a Trento di rientrare dal 15-22 addirittura al -2. Che non diventa -1 per una leggerezza di Michieletto, il quale ingannato da una finta di Simon lascia cadere un pallone a campanile destinato out facendosi però colpire su un piede. La Lube rifiata, ringrazia (20-23) e al secondo set point chiude con l’ottavo punto nel set di Simon (100% in schiacciata nel secondo).
L’ultimo parziale è subito in discesa per i marchigiani: c’è nuovamente Simon di turno al poligono di tiro (altri tre aces) e l’Itas scivola subito sul (1-5). La formazione biancorossa ha già inserito il pilota automatico, i padroni di casa veleggiano col vento in poppa (6-14) e stavolta nemmeno l’irriducibile Abdel Aziz riesce a mettere un’adeguata toppa. Il sunto della sfida finisce così con l’essere il punto del 17-24, con un missile dell’opposto olandese dai nove metri col pallone ricevuto “doppio più” da Balaso (incredibile anche in difesa) e messo giù da un primo tempo di Simon. Al secondo set point la chiude Rychlicki, autore di un’altra prova convincente con un complessivo 60% in attacco nell’incontro.