OSIMO – Durante il lockdown, era stato l’ideatore di una proposta che prevedeva una sorta di…accorpamento delle stagioni 2019/2020 e 2020/2021, al fine di fronteggiare l’emergenza Covid. A distanza di sette mesi, l’idea di Valter Matassoli – dg della Volley Libertas Osimo – assume una valenza ben diversa, alla luce dello stop imposto ai campionati giovanili ed a tutti i tornei con l’eccezione della serie A.
«L’idea 19-21 – aveva dichiarato – chiede di rivedere l’annullamento dei campionati a favore della sospensione degli stessi proponendo una ripresa a gennaio 2021 secondo un percorso articolato ma non difficile da attuare. Una richiesta per avere tempo e razionalità per prendere decisioni ed avanzare proposte, e per non buttare al vento le energie profuse lo scorso anno. Ipotizzare la ripresa dei campionati di serie e quella giovanile da gennaio non è poi così utopistico dato che da ora fino a Dicembre c’è il tempo necessario per pianificare nel migliore dei modi il tutto. Senza dubbio l’obiettivo è quello di dar vita ad un progetto articolato dove pianificare la parte finale della scorsa stagione agonistica giovanile, mettere sul tavolo una proposta per rivedere i tempi del mercato ed infine programmare l’attività 2020 e conseguente ripartenza 2021 oltre a rivedere l’impiego degli under in campo e degli over».
A due mesi dalla ripartenza dei tornei di B, teoricamente fissata il 23 gennaio, Matassoli non manca di esternare comprensibili perplessità sostenendo che la sua proposta originaria, forse, sarebbe stata da prendere in maggiore considerazione.
«Per ricominciare in quella data la Federazione dovrà rimettere mano ai calendari ed ai gironi. Non penso che si ripartirà a Gennaio, forse a Febbraio – Marzo: in quel caso sarebbe il caso, anche per questioni logistiche ed organizzative, di far disputare dei concentramenti provinciali, o regionali, da cui far uscire le migliori che si andrebbero a giocare una sorta di Poule Promozione per l’A3. Se tutto fosse stato congelato per riprendere da dove si era terminato, invece, sarebbe stato più semplice. Mi rendo conto che si sarebbero dovuti impostare regolamenti, norme e scadenze diverse, ma data l’emergenza e soprattutto l’incertezza dell’immediato futuro si potevano anche formulare, esattamente come viene fatta la decretazione d’urgenza. La Fipav prende a modello la super Lega di A e pensa che le quasi 5000 società che ci sono dalla B in giù siano strutturate come loro. Faccio un esempio: causa Covid non si trova un dottore che dia la sua disponibilità ad essere presente alle partite della B. Senza dottore: partita persa e multe salate. Come pure le spese sostenute in ottobre per i test sierologici, senza i quali non era possibile iniziare il 7 Novembre. Fatti i test, rinviato il campionato…Giusto, vista la crisi, ma qualcuno ha sollevato il problema? A gennaio altre 6-700 € da spendere ce l’avremo per rifare i test?».