PORTO VIRO – Non c’è solo il punto strappato al termine di due ore e mezzo di battaglia da riportare nelle Marche. La Vigilar, nella sfida in terra veneta contro una delle più autorevoli pretendenti al salto di categoria come la Biscottificio Marini Delta Po, ha mostrato qualità e carattere: doti che potranno senza dubbio rendere Fano uno scomodo cliente per ogni formazione del Girone Bianco di A3. In attesa che questa Pool riesca ad esprimere presto il suo oggettivo grado di competitività, per ora mascherato per via delle tante gare rinviate causa Covid (delle dodici in programma dopo i primi due turni di Regular Season, solo sette quelle disputate).
A Porto Viro, la squadra di Coach Pascucci parte bene, vincendo un primo parziale caratterizzato dalla puntualità offensiva (64% in schiacciata) e deciso dal brusco sprint nella parte centrale della frazione (16-10) che lascia sul posto i padroni di casa. La reazione dei veneti non si fa attendere, ma una Vigilar coriacea e un po’ troppo fallosa (11 errori nel secondo parziale) resiste fino ai vantaggi, annullando anche due palle set con Lucconi (guadagnerà gli spogliatoi con un 24 su 41 in attacco, mica barzellette) prima di concedere l’1-1. L’eccessiva generosità dei marchigiani (altri 10 errori) condiziona in parte un terzo parziale in cui i locali fanno leva su un Enrico Lazzaretto monumentale (chiuderà con 26 punti complessivi, un muro, due aces, e soprattutto 74% in attacco) per piazzare l’allungo buono che arriva dopo una prima parte incerta (equilibrio fino al 13-13, poi strappo nero-fucsia fino al 21-16). La tenacia di Fano viene premiata in un quarto set dove le squadre viaggiano ancora a braccetto (parità a quota 13) ma sulla spinta dei servizi di Ruiz piazza un break di 5-1 che inchioda Porto Viro (dal 18-19 al 23-20), con il successivo ace del giovane Ferro che spalanca le porte al tie-break. Nella frazione decisiva la Vigilar paga gli sforzi precedenti e va subito sotto (2-5) per poi alzare a breve bandiera bianca (3-10) ma consapevole di aver mantenuto fede all’impegno di complicare la vita al top team veneto. E di poter provare a recitare sistematicamente, d’ora in avanti, il ruolo di mina vagante.